Si veniva a trovare in una posizione bizzarra, era in piedi tra due maschi letteralmente appesa a due cazzi di cui uno lo aveva in culo e l’altro in figa …si doveva sentire impalata…e poi le sue parole quasi biascicate,:
“Dentro, li voglio dentro fino alle palle”
Erano qualche cosa di irreale e continuò con quella manfrina fino a quando in quella specie di delirio in cui si trovava:
“Datemi un cazzo anche in bocca fin oltre le tonsille voglio sentire la sua sborra direttamente nello stomaco “ Sentendo tutto questo se non avessi saputo che quella persona era mia moglie avrei giurato che fosse una ninfomane impazzita disposta a tutto pur di essere piena e farcita di brodo maschile. Venimmo tutti e due anzi tutti e tre nello stesso momento e fu un apoteosi di piacere . Mia moglie, la mia Adriana fu letteralmente riempita in culo e in figa e quando uscimmo da lei tutto il piacere che le avevamo messo dentro non più trattenuto dai nostri cazzi le gocciolò fuori. In un momento l’interno delle sue cosce divenne ancora più lucido fin quasi alle ginocchia. Aveva aperti sia il culo che la figa. Barcollava, teneva gli occhi chiusi, e nel frattempo per non cadere si era appoggiata alla macchina. Muovendosi aveva fatto aria, sentendo il rumore che faceva si era messa a ridere e con una frase ad effetto.
“ Oggi mi sento proprio troia, di cazzi ne ho presi due e so che non mi bastano ancora”
Intervenne l’altra donna che nel frattempo viste le manovre di mia moglie con noi era rimasta in disparte godendosi la scena e quasi per attendere il momento opportuno:
“Perché non finite la serata da noi abbiamo preso un bungalow, possiamo ancora passare un po’ di tempo e poi voi tre vi siete divertiti mentre io sono rimasta a bacca asciutta mi avete fatto aumentare la voglia”. Adriana sentendo quelle parole ebbe un sorriso strano, la conoscevo e quel sorriso non faceva preannunciare niente di buono e girandosi verso di me le partì la stoccata finale ….
”Caro credo di aver dimenticato il mio impermeabile leggero in ristorante, puoi andare a prenderlo, molto probabilmente sono ancora aperti è solo questione di una ventina di minuti intanto io mi fermo con loro, devo ancora chiacchierare un po’ con la nostra nuova amica; quando sei di ritorno dammi un colpo di telefono così che ti diciamo dove raggiungerci all’interno del campeggio”.
Lo sapeva perfettamente e lo sapevo anch’io il capo che mi diceva di andare a prendere era nel bagagliaio della nostra auto. Semplicemente quella mente perversa voleva che io mi assentassi e continuassi ad arrovellarmi su che cosa stesse facendo con quei due. La donna lo aveva detto chiaro e tondo, se noi ci eravamo divertiti ora si voleva divertire lei. Io sarei dovuto rimanere assente con il pensiero di che cosa stessero facendo, mi stavo eccitando e nello stesso tempo la gelosia mi cresceva. Una cosa che non mi sarei mai aspettato e invece stava accadendo. Dicendo tutto questo Adriana si stava ricomponendo; riapparve il vestito rosso che si era ridotto quasi ad una sciarpa attorno alla sua vita. E quando fu in ordine:
“ Caro dammi un fazzoletto di carta!”
E una volta avuto in mano si pulì la figa davanti a noi in maniera plateale. Oscena, e nello stesso tempo di una sensualità perversa istigava la voglia, scoparla di nuovo, le sarei saltato addosso nuovamente e invece….io sarei dovuto andare a Grado e ritornare. Lo sapevo, quello che mi aveva chiesto di fare era una scusa bella e buona per farmi ingelosire. Rimasi così di sasso, l’avrei voluta mandare a quel paese e invece come un automa salì in auto:
“ A dopo ci vediamo tra mezzora”
Ma che cosa mi stava capitando….la mia Adriana. La stavo lasciando praticamente con due estranei con cui avrebbe fatto sesso, non un inizio ma il proseguo di quello che era successo sulla strada li davanti al parcheggio di Belvedere sotto quei pini marittimi. Che cosa avrebbe fatto con quei due? L’uomo lo aveva già conosciuto sia in culo che in figa, e i suoi commenti erano stati inequivocabili quel:
“ Ha un magnifico cazzo e lo sa usare molto bene”
Frase che aveva demolito la mia mascolinità, mentre la donna quella donna dal corpo morbido fasciata in un vestito nero che le metteva in risalto le forme era enigmatica. Il taglio maschile cortissimo con i capelli biondi quasi paglierini la faceva sembrare più una germanica che una del posto aveva qualche cosa di perverso; quelle sue mani avevano lavorato mia moglie facendola fremere . Le avevano aperto il culo e si erano divertite con la sua figa facendola gemere quasi per spianare la strada al cazzo del marito o amico che fosse e poi al mio che subito dopo erano entrati in lei.
Con questi pensieri salì in macchina, l’inversione e poi non andai a Grado, dovevo aspettare almeno 20 minuti così mi andai a fermare nello spiazzo della chiesa di belvedere, posteggiai la macchina e accesi una sigaretta. Giusto in quel mentre mi arrivò un messaggio al telefono, mi davano l’entrata del campeggio con il numero del bungalow che i due avevano affittato, la mia Adriana metteva le mani avanti, non voleva essere disturbata da li a mezzora così mi avvertiva che era arrivata alla casa di quei “ conoscenti” con sottinteso, almeno scritto tra le righe che si iniziava subito a divertire.
Noo, non poteva, non ce la facevo più, il nostro gioco aveva ormai preso una piega folle e lo dovevo riconoscere benché mi si attorcigliassero le viscere dalla gelosia la cosa mi stava provocando anche una sorta di eccitazione. La sigaretta intanto che tenevo tra le dita stava bruciando lentamente e i miei occhi che nel frattempo fissavano l’orologio del cruscotto sembrava quasi che lo rallentassero, il tempo non passava mai, così uscì dall’auto, dovevo respirare un po’ di aria fresca, la notte era calda ma avevo bisogno di schiarirmi le idee, ma per cosa poi, non ero intervenuto minimamente, avevo lasciato che mia moglie si facesse scopare davanti a me e assieme a me con l’altro maschio presente. Una cosa che proprio non capivo, che cosa ci stavo a fare li con la sigaretta accesa mentre la mia Adriana era andata a casa di due persone….a fare che ?…Se anche lungo la strada dove avevo fermato la macchina e anche loro erano intervenuti era andata a fare sesso lontano dai miei occhi. Anzi lontano da me e la mia mente naturalmente correva in quel momento su quello che poteva fare.
E se durante la serata era successo letteralmente di tutto, con un altro maschio, con due maschi assieme, i suoi buchi vezzeggiati dalle dita di una donna e dalla sua lingua, che cosa poteva succedere ancora? Una domanda a cui i miei pensieri avevano già dato una risposta , ero solo io che non volevo capacitarmi. Sola con quella coppia avrebbe sicuramente fatto di nuovo sesso e quella donna, la donna avrebbe fatto la parte del leone mentre il compagno o marito sarebbe stato a guardare o…sarebbe intervenuto anche lui? Quella donna burrosa dai capelli tagliati cortissimi e tinti di un biondo quasi bianco la immaginavo già mentre si faceva leccare la figa da mia moglie mentre aveva in bocca il cazzo del maschio. Il suo ventre proteso verso quelle labbra femminili in modo che le andassero a succhiare il bottoncino. Come avevo immaginato poteva succedere tutto mentre si allargava per far aumentare le sensazioni aveva in bocca il cazzo del maschio….o mentre cambiate le posizioni Adriana aveva la figa succhiata e l’altra approfittava per infilarle un dito nel culo… Il suo culo e la sua figa erano stati lubrificati sia dal mio piacere che dal piacere dell’altro! Non potevo aspettare le dovevo vedere ! Vedere poi per cosa? Per eccitarmi ancora di più, per poter ancora una volta partecipare a quel gioco strano che ormai mi stava dando alla testa quasi come un ubriacatura . Ero ubriaco di sesso e anche di gelosia ma era una gelosia strana perché mi provocava una sorta di piacere. Qualche cosa di malefico che mi faceva immaginare mia moglie nelle pose più oscene che la mia mente potesse vedere. E a quel punto con questi pensieri il telefono che avevo lasciato in macchina per fumarmi l’ennesima sigaretta iniziò a squillare. Lo presi e sul display vidi subito che era nuovamente mia moglie : mi stava chiamando e una volta pigiato il tasto verde:
“ Parlo con il mio maschio? “
Mi prendeva anche in giro ma la frase che seguì quell’inizio di dialogo fu ben peggiore di tutti i pensieri che avevo avuto….
“ Ho un vibratore nel culo che sta funzionando, mi sta dando sensazioni che non avevo mai provato, Manuela lo sa usare con perizia, prima se lo era fissato ai fianchi con non so quale cinghia, mi ha preso alla pecorina mentre avevo il cazzo del suo uomo in bocca, mi sembrava di essere come un animale allo spiedo…aperta, offerta…. gli affondi che mi dava la donna mi sballottavano, mentre lui mi pizzicava e sfregava i capezzoli, avresti dovuto esserci ti saresti goduto una scena che non è da tutti i giorni…vedere la tua Adriana godere con due perfetti estranei , poi te lo devo dire quella donna ha una lingua che è capace di chiavarmi come un cazzo la figa da tanto bene la sa usare e da quanto l’arriva a tirare fuori. Sai mi hanno aperto definitivamente il buco del culo credo che ora ci possa entrare il tuo pugno”
E con queste parole chiuse la comunicazione. Era troppo realmente troppo!! Mi trovavo con il cazzo duro, le descrizioni che mia moglie mi aveva fatto me lo avevano fatto diventare di pietra. La dovevo avere, possedere nuovamente chiavarla, scoparla con rabbia.
CONTINUA