Tutte quelle sensazioni erano uniche. Da una parte dava il piacere al suo padrone, dall’altra una donna dava piacere a lei. Un mare in tempesta partiva dal suo ventre per andarsi a confondere nella sua testa. Il tutto la portava in un nirvana dato dalla situazione in cui si trovava. Piacere….lussuria….Amava tutto questo. Ormai godeva e con un rantolo chiese il suo cazzo…..
” Dammi il cazzo…….Dammi il cazzo mio padrone te lo chiede la tua cagna! Prendimi, aprimi, inculami, se vuoi sfondami qui ci sono i miei buchi “
E lui lo fece. In quel groviglio di corpi, sudore, piacere che colava dai buchi per l’eccitazione.
Lei si trovò distesa a pancia sotto a l’altra donna fu sulla sua schiena…
Sentì i suoi pollici aprirle il culo. Fu dilatata brutalmente, ci fu il suo rantolo da cagna. Si sentiva spaccare in due, un misto di dolore e eccitazione. E in quel buco tanto aperto dalle dita dell’altra donna lui ci infilò il cazzo ….Un colpo solo, un affondo dato con rabbia, fino alla radice delle pelle.
Lei si sentì aperta, piena, offerta quasi su un altare pagano…
Era un oggetto in mano agli altri due, era una cosa che godeva e niente altro, non era più lei travolta da quelle sensazioni.
Sentiva il cazzo di lui stantufarla, entrava e usciva, lentamente o più velocemente come gli aggradava. Ora l’altra donna aveva tolto i pollici dal suo culo ma il cazzo continuava implacabile il suo andirivieni. Lei cercava di fermarlo stringendolo con i suoi muscoli. Lo voleva assaporare fino in fondo e in quel mare tempestoso sapeva anche quello che provocava a lui…..
Sensazioni, gli sembrava che il cazzo a momenti si trovasse in una guaina strettissima, sentiva in fondo la sua merda comprimersi nell’intestino e a tratti gli sembrava servisse quasi da lubrificante. E se lui sentiva tutto questo per lei le sensazioni erano amplificate, appena svegliata non era andata a urinare e ora si sentiva letteralmente piena. Farcita di carne di tutto…Scosse la testa con rabbia, urlò di piacere. Ebbe un orgasmo fulminante, si ricordò di quando aveva fatto all’amore con lui nell’angusto bagno dell’aereo mentre con la comitiva si dirigeva a Hong Kong. Quel sesso torrido come due animali in calore. Non si era neanche girata, aveva tirato su la gonna e si era fatta impalare. Le sue dita prima, quasi volerla saggiare per sentire le consistenza della vacca che aveva a portata e poi il suo cazzo. L’andirivieni, le sue mucose che cercavano di trattenerlo e nell’uscita si portava dietro di tutto. Ora stava succedendo la stessa cosa.
L’altra donna passò a leccargli le palle, e per lui fu una scossa, quella lingua letteralmente lo fece andare in orbita e venne nel suo intestino. Lei sentì il cazzo gonfiarsi e iniziare a tremare, i getti di sborra un clistere bello e buono dentro di lei….
Il piacere così fu anche per lei…..
Le visioni continuavano mentre l’orgasmo la prendeva su quel letto. Cazzi solo cazzi che letteralmente l’aprivano di cui lei ne agognava la consistenza. Cazzi per lei, neri, bianchi, di asiatici, indiani, membri maschili senza la persona attaccata dietro. Ora voleva essere posseduta e bramava di continuare a sentire quelle sensazioni in maniera perenne per poter vivere in quel nirvana dato dai sensi. Era come una droga che la riduceva ad essere esclusivamente un buco da riempire. Lui si adagiò sul suo corpo. Era dentro di lei, sentiva il cazzo rammollirsi. Chiuse gli occhi e con un movimento da mantide si contorse sul letto rovesciandolo sulla schiena. Tanto fece che la sua bocca si buttò sul suo cazzo appena uscito dal culo. Non le interessava fosse sporco della sua merda. Quell’uomo era il suo padrone e lei si sentiva in dovere da cagna fedele di continuargli a dargli piacere. Lo leccò, lo pulì, lo succhio, un sapore nauseabondo in bocca ma non le interessava lo voleva duro per lui e per lei, per farsi possedere ancora, e mentre faceva tutto questo dal suo buco socchiuso, colava il piacere misto a tutto quello che era dentro di lei, non le interessava ora era sporca, amava quello sporco dato dalla lussuria …….
Si ripresero lentamente, quel groviglio di corpi …..lui fu il primo ad aversi, gli faceva un certo effetto, nuovamente in un bordello di Madame Fong e questa volta con due puttane e una era quell’Italiana che aveva trovato all’Oriental e ora era una troia di madame Fong ….Era la sua convivente. Folle Testolina Bionda e folle anche lui nel voler raggiungere i propri limiti. Sesso, lussuria e una forma perversa di masochismo. Assecondava quello che lei chiedeva e nello stesso tempo la incitava a chiedere di più…..Erano una coppia strana ma tutto questo a loro piaceva. Lei amava essere sfondata, aperta, obbligata, e entrava in quel parossismo per il quale non capiva più niente …..
Una volta alzatosi guardò le due donne che dormivano abbracciate con una forma di pigrizia unica dai suoi buchi sgorgava ancora il suo piacere mentre le cosce dell’altra erano lucide . Era sicuro che quando sarebbe rientrato dalla doccia le avrebbe trovate che si davano da fare e così fu.
Al suo ritorno le trovò avvinghiate in un sessantanove perfetto, si stavano dando piacere come due erinni , infoiate si succhiavano con avidità quasi a volersi strappare tutto, aspirare fino all’estremo. Riuscì a calmarle e quando si riebbero le fece lavare, e cambiare. Dopo giorni di sesso estremo e essersi fatte sbattere in tutte le maniere ora si avviarono verso l’uscita.
Furono sotto il sole in quell’aria afosa piena di umidità, il solito traffico i taxi i camion dalle luci multicolori e l’odore del riso, le bancarelle stracariche di verdure e uova viola messe e fermentare tra le erbe……Si diressero in albergo e così si staccarono dall’Asia vociante per crogiolarsi al sole sdraiate al bordo della piscina di quell’hotel di lusso. Il treno sarebbe partito al tramonto e avrebbero avuto tutto il tempo per arrivare alla stazione delle reali ferrovie.
Fu così, ormai era l’imbrunire e si stavano accendendo le luci della città, furono nella stazione e si avviarono accompagnati dai facchini verso il treno che li aspettava, vagone letto, vagone ristorante , Avevano preso due scompartimenti e li avevano fatti comunicanti , l’aria condizionata funziona a pieno regime e all’interno si stava bene e mentre si cambiavano per andare a cena il convoglio si mosse, Un treno di altri tempi adatto alle colonie,
( Convoglio che fa Bangkok Singapore per questioni di storia l’ho fatto andare al nord) nella carrozza ristorante si trovarono a tavola tra cristalleria e posate d’argento, le due donne erano in vestito da sera. L’Indiana aveva un sary perfetto e uno ne aveva anche lei. Stoffe splendide dai colori giallo e oro.
Lei oltre a quelle stoffe aveva un anello al naso, da cui una catenella sempre in oro le attraversava tutta la faccia e si andava a congiungere al lobo del suo orecchio…Un trucco sapiente e una scollatura che faceva intravvedere nella trasparenza del Sari i suoi seni inanellati. Che non passarono inosservati agli occhi di una coppia seduta accanto a loro. L’uomo non aveva occhi che per lei mentre le donna seduta di fronte a lui occhieggiava l’indiana, lui se ne accorse e avvertì le due donne. Fuori nel caldo risaie a perdita d’occhio e le luci a petrolio dei villaggi dove non era ancora giunta l’energia elettrica, A sud bassa in cielo la “Croce del Sud” Ma ora niente di tutto questo a lui e a loro interessava, fecero amicizia con quella coppia. Si recavano anche loro a Nord e avevano deciso di vedere un po’ di Asia. Niente di speciale , ma lui vide i polsi della donna e si accorse che sotto i due bracciali che portava erano segnati. Lei era un tipino minuto e insignificante dai capelli cortissimi. Aveva una figura quasi efebica ma nell’insieme, il vestito e il trucco la faceva una bella donna, non era paragonabile alle due che erano con lui ma poteva piacere. Discorsero del più e del meno, ora la lingua era il francese, e ad un certo punto ci fu una battuta un po’ piccante nella quale spiccò la parola “sumise” Si, rispose il francese:
“Lei è mia e fa tutto quello che le dico e le chiedo…..obbedisce ai miei ordini”
M…..si mise a ridere ma il francese rivolgendosi alla sua donna…..” Leccale scarpe del signore qui e ora”
Calò il silenzio….la donna divenne rossa ma non battè ciglio, ebbe un attimo di esitazione e si alzò in piedi, poggiò il tovagliolo e si diresse verso M…..ma lui le indicò Testolina Bionda…….
” Falla tremare datti da fare …….”
CONTINUA