Fu così sul letto e i due maschi iniziarono a giocare con il suo corpo. Era ancora ubriaca per l’orgasmo che aveva avuto sulla sua gamba. Si era pisciata addosso e aveva ancora l’interno delle cosce bagnato, ma quella era l’ultima cosa a cui pensava. Fu una follia, con due cazzi in bocca si beava. Le loro palle tese da accarezzare e anche quasi da mungere: un lungo massaggio sotto le loro palle, avesse avuto tempo li avrebbe fatti gemere come sapeva fare lei. Ora era persa in quelle succhiate profonde fino a farseli arrivare quasi sotto le tonsille, se li sentiva ingrossare a dismisura tra le sue labbra. Le loro mani erano sulle sue tette e scivolavano lungo il suo corpo. Non ce la faceva, mugolava. E sapeva che da un momento all’altro il loro gioco avrebbe lasciato spazio ad altre manovre, manovre molto più hard. Uno dei sue si distese completamente sul letto, quello più giovane dalla muscolatura palestrata. Aveva un cazzo tozzo e largo che avrebbe fatto la felicità di una ninfomane per volersi sentire più piena. Lei si sedette sul maschio mostrandogli la schiena. Il suo cazzo lo aveva esattamente tra le gambe poggiato alla sua figa. Era un mezzo uomo e mezza donna ma tutto questo a lui non interessava minimamente.
LEI. E fissandomi ….
”Ora ti inculerai da sola , Ti voglio sentire gemere mentre ti rompi il culo; fallo lentamente ti devi sentir riempire, ed ora dillo ad alta voce : Mi rompo il culo per te”
Erano parole che non lasciavano dubbi, e una richiesta del genere lei non se la sarebbe mai aspettata.
Senza guardare e senza aspettare stando su quel maschio si allargò il culo con le mani facendo in modo che quel cazzo puntasse sulla sua rosetta scura. Poi chiuse gli occhi e si lasciò andare, non si sforzò, la forza di gravità fece il suo lavoro e lo fece lentamente. Quel misto di dolore e piacere nel sentirsi piena. L’altro, lui il suo corteggiatore iniziò a giocare con la sua figa toccandola sul bottoncino gonfio di voglia mentre lei aveva il culo pieno. Le passò sopra il polpastrello, lei si scosse. Intanto il cazzo che aveva nel culo si faceva sentire accarezzandole l’utero dal di dietro. Si sentiva come anchilosata, impalata, costretta a subire quelle sensazioni ma tutto quel gioco le piaceva. Era poggiata all’altro maschio e questi ne approfittava per accarezzargli le tette con un debole per i suoi capezzoli. Gli provocava gli stessi brividi di quando si era passata le perle su di loro tenendo quella collana ben tesa a mo di catenella mentre una parte del piede del suo accompagnatore era dentro di lei. Lui intanto la guardava, gustava quella situazione in cui lei si trovava. Piacere e voglia. Alla fine ebbe anche la sua carne dentro di lei. Lo pensò: letteralmente impalata da due maschi. Si, due cazzi uno in culo e uno in figa che si contendevano il suo piacere. Facevano a gara per farla godere. Era piena e si gustava quei movimenti che la squassavano provocandole un misto di gemiti di dolore e di piacere…era persa chiese….
“ Ancora, ancora, non vi fermate, sbattetemi sono la vostra troia”
Era partita, amava quella forma di piacere, l’essere costretta, obbligata e trattata come una cosa. I due si divertivano con il suo corpo mentre si trovava stravolta in quel delirio di sensi. Chiese di essere portata nella sala grande dove si trovavano tutte quelle coppie vestite e non. Il trovarsi in mezzo a loro e invitarli a farle di tutto e a non smettere.
Era un vecchio sogno che alle volte appariva nel suo subconscio, e quel sogno lo aveva rivisto vedendo quella coppia nel corridoio. Lo riconosceva, guardando quella donna con le braccia piegate sul muro, ecco avrebbe voluto essere quella donna. Essere costretta a sentire il cazzo di lui che le entrava in figa, che le trapanava il ventre, e che a tratti lo toglieva per passarlo al suo culo. Ora era ubriaca di voglia, visioni e voglie si susseguivano nella sua mante fino a confondere il presente con i suoi sogni. Sembrava si scuotesse come sotto un attacco epilettico. Quella furia, quei due cazzi che si divertivano con il suo corpo e ad un certo momento non ce la fecero più e esplosero riversandole il loro succo lattiginoso e caldo. Si sentì invadere dalla loro sborra, una cosa che amava visceralmente bere succhiandola dal cazzo fino all’ultima goccia.
Vennero tutti e tre assieme, nello stesso momento. Quel grido liberatorio che si trasformava in un rantolo. Si calmarono per un momento quasi per riprendere fiato. Lei era di nuovo al centro in mezzo a due persone con cui aveva fatto sesso. Prima un lui e una lei. Ora due lui. Si gustava ancora le sensazioni che partivano dal suo ventre. L’orgasmo era stato formidabile e ora sentiva fluire il piacere dei due maschi dai suoi buchi ancora semiaperti. L’inculata era stata formidabile e…aveva fatto tutto da sola, si era lasciata andare, si era sentita forzata e aperta lentamente. Ora dal suo culo colava fuori il piacere, c’era anche qualche cosa altro, ma in quel momento era come partita e il nirvana in cui si trovava, quella cosa strana non voleva finisse mai….
”Carissima prima hai detto che ti piacerebbe sapere che cosa succede nell’altra sala. Quando siamo passati da li, ti sei guardata attorno per vedere che cosa facevano tutte quelle coppie, sai c’è anche un teatrino con un piccolo palcoscenico dove ci si può esibire. O si può far esibire chiunque una volta legato o legata”
Quelle ultime parole le dettero un brivido, si vide costretta a fare e a subire atti innominabili sul suo corpo mentre volti anonimi di spettatori la guardavano e incitavano gli attori ad essere più veritieri . Da piccola aveva giocato alla schiava , ma per il suo carattere non era una parte che le piacesse, lei preferiva fare il bandito, il re o la regina. Era qualche cosa di più forte di lei ma ora sembrava che le parti si fossero invertite. Quel palco l’attirava come non mai. Esser li, essere esposta e presa in pubblico. Un brivido lungo la sua schiena. Le sarebbe piaciuto ma non se la sentiva di fare una cosa simile. Già la serata le era sfuggita di mano: l’invito a cena si era trasformato in sesso sfrenato con lei e una donna per poi passare a lei con due uomini, senza contare l’autoerotismo che aveva fatto sulla sua gamba. Lo spirito della baccante l’aveva travolta. Ma su un palco era troppo. E dunque…
LEI…e alla fine dopo aver saputo che cosa succedeva in quella sala lui mi chiese di nuovo se volevo andarci a dare un’occhiata. Quella sua voce aveva qualche cosa di ipnotico. Stavo per rispondere quando sentì le mani dell’altro maschio sfiorami il culo e i fianchi. Lui era più fresco, voleva ancora i miei buchi, anzi li pretendeva.
Quei due maschi mi avevano tramortirono letteralmente di piacere, anche lavandomi con la loro sborra. Il mio corpo ne portava i segni e altra si era incollato ai miei capelli. Ma la sensazione che provavo nel vedere i due uomini infoiati mi esaltava. La sensazione che provavo nel vederli in fregola mi faceva sentire una baccante ingorda. Leccai, baciai quei corpi sudati, li volevo sentire completamente miei, succhiai e pulì i loro cazzi dopo che avevo avuto culo e figa trapanati. Avevo sborra in bocca e altra mi usciva dal ventre e dal mio fiore scuro. Ero stravolta e stravolti erano anche loro, erano stati instancabili nelle loro erezioni. Mi mostrai a loro per eccitarli ancora , mi aprì le grandi labbra e tirai fuori il loro piacere portandomelo alla bocca con le dita, il peggio fu quando me lo estrassi anche dal culo per fare la stessa cosa. Ero partita anch’io, il collare , quella striscia di cuoio che mi avevano stretto attorno al collo mi dava un aria equivoca . Si, in quel momento infervorata come ero se mi avessero chiesto di scendere in strada a battere lo avrei fatto.
CONTINUA