Videro così l’auto che si stava avvicinando, la stessa auto che aveva portato lei a Campoformido, dietro all’aeroporto dove aveva passeggiato nuda per lui facendosi quasi vedere dalle macchine che passavano, ma questo sua madre non lo sapeva ……
L’auto stava arrivando, ero stata nuda nel bagagliaio di quell’auto dopo aver fatto un defilè a culo scoperto nel posteggio sotterraneo di via Magrini;
Mi accorsi che quei pensieri mi stavano facendo diventare rossa, eppure ero terribilmente eccitata. Ero li che aspettavo, non capivo che cosa centrasse mia madre, la telefonata…e poi lei chiusa con quell’impermeabile che la copriva completamente anche se la serata era tiepida. Dal canto mio mi sentivo impacciata con il mio corpo chiuso da quell’intimo fatto di lucido acciaio che mi stringeva la vita e mi passava tra le gambe, inoltre avevo il culo pieno da quel piolo che partiva dalla parte interna di quella cintura, era simile a un cazzo robusto nel culo che si faceva sentire a ogni movimento, era massiccio a confronto di quella specie di pallina con tanto di gemma lucente che mi aveva ornato lo sfintere durante il giorno in ufficio. Un cazzetto minuscolo al confronto di quello che mi avevano fatto infilare con quella stessa cintura che mia madre aveva religiosamente tenuto nascosta a tutti noi in famiglia, quasi fosse un ricordo della sua gioventù che non voleva dimenticare. Ad ogni passo quel cazzo spingeva sulla mia vescica da dietro, provocandomi uno stimolo continuo, non ce la facevo quasi più. L’auto, il suo suv si fermò davanti a noi, lui era solo, feci per salire dietro , ma lui fu perentorio.
“ Sara tu davanti, tua mamma scenderà prima, lei non viene a cena con noi”
Rimasi perplessa, una cosa simile non me l’aspettavo, ma mia madre si, perché salì dietro senza battere ciglio lo fece con un movimento veloce e muovendosi con mia grande sorpresa capì che sotto quell’impermeabile portava assai poco, intravidi il biancore della sua carne oltre la parte alta delle autoreggenti o calze con reggicalze che portava , segno che era assai poco vestita, lei che brontolava se mettevo una gonna corta invece ora….. un paio di giorni prima l’avevo vista nuda tra i maschi e l’avevo leccata a lungo proprio li. Era come trasformata e lo devo riconoscere ero trasformata anch’io.
Eravamo in auto, la serata stava per iniziare e non capivo, si era parlato di una cena, la macchina fece il giro di Piazzale Cella imbucando Viale delle Ferriere, si passava davanti all’Eurospar e li lui a quel punto guardando mia madre nello specchietto retrovisore che sicuramente specchiava il viso di lei…
”Sai Vaiolet , tua figlia la dietro si è fatta rompere il culo e la figa, mentre prima aveva succhiato diversi cazzi , si è fatta scopare : assomigliava a te nei momenti passati ricordi? ..su, racconta a tua figlia che cosa facevi , non ti sei mai tirata indietro davanti alle mie proposte “
Erano parole che avrebbero ghiacciato chiunque, costringere una madre a raccontare a una figlia che cosa faceva e si faceva fare da giovane, dopo aver sentito che sua figlia si era fatta scopare appoggiata a un muro come la più infima delle puttane che non hanno i soldi per pagare una camera d’albergo a ore . Era vero, nella zona della stazione c’erano diversi alberghetti che affittavano….ma lui per me aveva preferito che lo facessi all’aperto senza contare poi quello che era successo alla pompa di benzina li vicino . Sentì mia madre respirare a fondo quasi cercasse le parole per iniziare, la stava comandando, ne era come ipnotizzata . L’uomo era andato giù pesante , la mano di mamma si appoggiò alla mia spalla quasi volesse cercare di farmi capire . Non vedevo il suo viso, ma doveva essere pallida, livida di rabbia e con una voce impastata dall’emozione cercando quasi di censurare i termini…
” Si, è vero mi ero innamorata dell’uomo che ora sta guidando al tuo fianco, era bello, affabile sempre pronto a darmi una mano e ad ascoltare le mie lamentele, lentamente il suo carattere mi era entrato dentro fino ad esserne rimasta stritolata fino a diventare una 7/24 , schiava sette giorni su sette per 24 ore al giorno . Mi tolse la forza di volontà e mi fece conoscere il sesso in tutte le sue sfumature fino a diventare una drogata per quelle sensazioni tanto da chiedergli di essere chiavata in ogni momento, in qualunque luogo e situazione che lui riuscisse a farmi trovare. Non sai per quanto tempo ho portato quella cintura che oggi tu indossi per la prima volta. C’è tutta una collezione di dildi applicabili a quella cintura, oggi tu indossi il più piccolo.”
Tacque quasi per prendere il respiro e continuare per continuare a parlare. L’auto intanto si era ferma al semaforo che portava al sottopasso di via Marsala , dall’altra parte della strada una puttana solitaria con una mini da far paura, forse un travestito, le parole di mia madre intanto ripresero a fluire per descrivere quello che aveva passato con lui.
“ Mi ha fatto sentire un buco con il quale maschi e femmine si divertivano , mi ubriacava di sesso e le dosi ogni volta erano sempre più forti. Ho provato anche il dolore , lui ha un frustino da cavallerizzo lungo e sottile…mi sembra ancora di sentire il suo sibilo , con quello incideva linee rossastre sul mio corpo . Dolore e piacere, un connubbio strano, poi c’è stato anche di peggio in fatto di sesso, ma questo rimane un segreto tra me e lui. Si, sono fuggita una notte dopo che per la strada, anzi in una piazzetta in centro di Udine mi ero fatta scopare da non so quanti estranei. Era stato troppo. Gente sporca e puzzolente che si era divertita con il mio corpo mentre ero distesa su dei cartoni che loro usavano per passarvi sopra la notte. Quando ad un certo punto fu come un lampo, mi vidi riflessa nella luce fioca di una vetrina , un negozio di borse , lo ricordo ancora . Ero praticamente nuda con macchie di candida sborra su tutto il corpo, altra mi colava dalla figa e dal culo ero irriconoscibile. Mi feci schifo e scappai , non volli più rivederlo fino al giorno in cui lui venne a casa nostra con tuo padre. Rimase a pranzo da noi, tu non c’eri e non c’era neanche tuo fratello ma vide le vostre foto.. Quando lo vidi mi venne quasi un accidente gli incubi del passato riapparvero nella mia mente . Era sempre lui, invecchiato , la barba era bianca . E come lo riconobbi mi riconobbe anche lui , i suoi occhi non mi potevano mentire, ma facemmo tutti e due finta di niente , quella persona conosceva il mio corpo nei suoi più intimi anfratti e sapeva benissimo che cosa poteva dare. Per me, quel pranzo fu un tormento , mi sentivo sulle spine . Loro parlavano di programmi e di soldi , non so di che cosa altro ma la mia testa era via . Solo prima di uscire quando rimanemmo soli per un momento mi fece una domanda a bruciapelo che non mi sarei mai aspettata, mi guardò fisso ne gli occhi e……
“ Sei sempre la mia 7/24 non dimenticare, sei scappata ma ora ti ho ritrovata, so che la cosa ti attira , ti conosco non puoi essere cambiata ti piaceva troppo il sesso e godere, ti ricordo ancora…”
Non mi aspettavo una frase simile , ma aveva ragione, nonostante tutto quelle scorpacciate di sesso “sporco” che mi facevo mi piacevano. Ora sei contento ho detto tutto a mia figlia ho detto quanto sua madre abbia fatto la troia sei contento”
Le ultime parole le gridò a lui quasi volerle sbattere sulla sua faccia, non mi aspettavo che mia madre avesse passato simili avventure anche se per quel poco che avevo visto era rientrata completamente nella parte . L’auto intanto aveva imbucato via Marsala e si stava dirigendo con un andatura da passeggio verso la zona della rotonda del Partidor, sapevo che di la si arrivava a Cussignacco, ma a quel punto l’auto girò prima ma imboccò via Carinzia dirigendosi risolutamente verso la zona doganale dove si fermavano i Tir che venivano dai paesi extra Cee, ebbi un brivido pensando a tutte quelle persone, a quei maschi, no , che cosa aveva intenzione di far fare a mia madre, l’auto intanto proseguiva, per un momento avevo creduto fossimo andati da Pilutti, invece non ci fermammo, superammo gli autocarri fermi, un piccolo falò con delle persone attorno e fummo sul viale alberato Alcide de Gasperi, l’auto iniziò a rallentare e i fari illuminarono delle persone. Mi venne un colpo, maschi e una femmina, la femmina era la puttana sua amica e così l’auto si fermò davanti a quel gruppo di persone, la donna si avvicinò dalla sua parte; sorrideva quasi sapesse quello che sarebbe successo di li a poco e che io non mi sarei mai aspettata. Così sotto la luce fioca dei lampioni si affacciò al finestrino dalla sua parte e chiese …
” Con quale delle due donne che mi porti i miei amici si divertiranno questa sera? Dietro al cimitero abbiamo già messo una bella coperta pronta per l’uso “
Lui si mise a ridere definendola una programmatrice del sesso e
“ Non farti idee strane la giovane rimane con me, si sta allargando il culo”
E girandosi verso di me con aria risoluta
“ Sara mostra che cosa indossi sotto e descrivi cosa ha fatto la persona dietro a te”
Mi stava trattando come un oggetto, un buco, mi sentivo male. Quella situazione mi dava il voltastomaco e nello stesso tempo stava crescendo in me una sorda eccitazione. Tirai su la gonna e mostrai il lucido acciaio che mi fasciava la figa e il culo come una specie di slip e continuai ….
” C’è un cazzo finto che mi sta allargando il culo.”
No, non poteva essere io , l’architetto sempre pronta alla battuta con gli amici ora ero impacciata, avevo voglia di fuggire ma qualche cosa me lo stava impedendo e li nella penombra continuai a parlare.
“ La cintura che indosso la portava mia madre per suo volere e ora lui le ha chiesto di farla indossare a sua figlia e lei non è stata capace di dire di no”.
La donna a quel punto si mise a ridere di gusto e quasi tossendo .
“ Ho capito oggi ci divertiremo con la vecchia, la giovane te la stai ancora gustando tu . Ma dove l’hai trovata?”
Lui laconico senza nessuna inflessione…
” E’ la mia 7/24 di un tempo anche se ora si da le arie di una signora perfetta e inappuntabile, ma dentro è rimasta la viziosa che ero riuscito a plasmare e con la scusa di esserci ritrovati vuole riprovare le sensazioni di gioventù”