Era li sola legata come un animale e aspettava che il tempo passasse, di li a poco sarebbe stata in piena battuta di sole, doveva urinare e … fare altro ma non si poteva muovere, la catena la sua amica l’aveva accorciata .
Si distese sul pavimento in piastrelle e attese, che il sonno la raggiungesse così, era una cagna alla catena e niente altro. Aveva sete, in bocca sentiva ancora il gusto della sborra dei clienti, sentiva altri sapori e non si raccapezzava a come fosse giunta a tanto…. Sapeva perfettamente quello che aveva fatto, il suo culo le faceva male. Il sonno venne e i sogni la raggiunsero, sogni di cazzi che la violavano sogni di persone che la violentavano, legata a un tavolo….uno ad uno estranei si avventavano sul suo corpo e la prendevano lei urlava e non sapeva se le urla fossero di terrore o piacere, voleva cazzi e cazzi era come impazzita su quel tavolo, un sogno folle di un cazzo che le dilatava le mandibole, lo sporco e il piacere, qualche cosa di perverso che solo lei poteva capire. Raggi di sole la svegliarono……. faceva già caldo, per fortuna quella terrazza era in un posto defilato e non la potevano vedere. Aprì lentamente gli occhi, era stanca e si sentiva sporca, le gocce di sudore correvano sul suo corpo e sentiva i raggi di sole letteralmente arrostire la sua pelle bianchissima. Era li, inebetita dal caldo e dalla sete , le piastrelle stavano diventando roventi e anche la catena che la legava; più che tanto non poteva muoversi. Il suo corpo aveva seguito l’ombra dell’edificio strisciando su quelle piastrelle ma ora tutti i suoi sforzi erano terminati. Era così in piena battuta di sole e considerando l’ora: aveva sentito battere i rintocchi dell’orologio della chiesa li vicino e ne aveva ancora per tanto……..Al tanfo di sudore che aveva ora si andava a sommare la sete. Aveva dormito poco e quel poco di sonno era stato popolato da incubi a sfondo sessuale. Non ce la faceva più, Chiamò la sua amica del cuore, prima a voce bassa , poi imprecò, pianse, grossi lacrimoni le rigarono il volto, tirò quella catena cercando di scardinarla, ma non ce la fece. Alla fine Giulia tutta assonnata si affacciò alla terrazza. Portava una magnifica vestaglia in voile completamente trasparente, e come se non bastasse la teneva aperta, sotto era vestita come mamma l’aveva fatta, un magnifico corpo, quel corpo che lei de….M…..aveva gustato e a cui aveva dato piacere, ricordava le sue mani scorrere su quei seni, quei capezzoli resi turgidi dall’eccitazione. Mentre la professoressa era li, nuda , sporca e sudata, distesa su quelle piastrelle, le sue labbra erano screpolate; ma quella donna nei suoi rispetti era una dea, sapeva di pulito ed era profumata, mentre lei era letteralmente una nullità, una schiava. La cagna della statale Aurelia dove l’avevano portata a battere. Era solo un buco da riempire atto a dar piacere sia a maschi che a femmine, non ce la faceva più, sapeva che se avesse voluto avrebbe potuto smettere dicendo quella parolina magica, ma non se la sentiva, voleva capire fino a dove sarebbe potuta arrivare, e poi dare il gusto della vittoria a Giulia? No, mai. Aveva anche il dubbio che fosse arrivata gente mentre era li nel dormiveglia, aveva sentito delle voci e l’abbaiare di un cane. Giulia sorrideva con aria sarcastica e le chiese che cosa volesse. Le sue parole….
”Acqua, sono sporca di tutto devo lavarmi, ho caldo, dammi un po’ d’ombra il tuo letto fresco o se non vuoi dormirò sul tappeto come una cagna”
La sua amica come presa da un senso di pietà le portò un ciotola piena d’acqua, era una ciotola di zinco di quelle che si usano per la sbobba dei cani, la mise vicino alla sua faccia, sentì un leggero refrigerio, dato dal metallo, fece per portarsela alla bocca ma non ci furono requie,
“Lappala sei una cagna, usa la lingua”
E lei lo fece, era disperata, si piegò alzando il culo e immerse letteralmente la faccia in quell’acqua fresca come per sentirne il refrigerio e come lo fece se la fece addosso, doveva pisciare e fare altro non ce la faceva più , se la fece letteralmente addosso su quella terrazza, sentendo Giulia che rideva di gusto vedendo ormai come si era ridotta…….Si mise a piangere di nuovo, era troppo ma nello stesso tempo sentiva le sue ninfe in subbuglio, si accorse che quella situazione le dava una strana eccitazione le piaceva tutto sommato essere trattata in quel modo e crogiolarsi nello sporco, ne era costretta, si rivolse così all’amica e dalla sua bocca uscirono delle parole che non si sarebbe mai aspettato di dire…..
”Pisciami addosso sono sporca sono la tua cagna sporcami fammi godere sono solo solamente un buco tra un pò avrò cazzi che mi prenderanno in tutte le maniere voglio che mi sporchi anche tu”
La sua amica si era avvicinata a lei era a pochi centimetri da suo corpo, aveva una gomma dell’innaffiatoio in mano, ma prima che la potesse usare come d’istinto la professoressa de….M……si buttò a leccargli i piedi chiusi nei sandali estivi, Giulia allargò le gambe lei fu in ginocchio e……… Il suo viso venne colpito in pieno da un getto di urina, aprì la bocca, quasi a volerla bere per far andare via il sapore di sperma e di altro che sentiva ancora, il liquido giallo corse lungo il suo corpo rimbalzando tra i seni e le sue mani se lo strofinarono addosso per far scomparire le strisce marrone che aveva ancora attaccate da quando si era strofinata le mani sporche di……..tutto quello che aveva maneggiato, rimase li con gli occhi chiusi, una schiava destinata al piacere e basta. Gli occhi erano chiusi, li in ginocchio ma le sue mani corsero al ventre e iniziarono a toccarselo come per amplificare quell’orgasmo repentino che aveva avuto quando era stata colpita dal getto di urina, dalla sua bocca uscì un grido animalesco un roco Godoooo quasi fosse una liberazione Era vero godeva nello sporco e più la situazione era torbida più ne provava piacimento. Poi fu la volta dell’acqua, un getto forte e freddo che la pulì a fondo, tremava anche se faceva caldo era come infoiata, il piscio addosso l’aveva fatta nuovamente godere ed era in uno stato di nirvana per i suoi sensi. E quando aprì gli occhi vide la segretaria di lui, sua cugina che la guardava, completamente nuda con il grosso doberman seduto accanto a lei….capì perché Giulia era nuda, sotto quella vestaglia trasparente, le due donne si erano date piacere mentre lei era li stremata in terrazza, per un momento pensò che anche il cane fosse intervenuto poi no, conoscendo Giulia. E il suo padrone dove poteva essere, quello sguardo ironico che letteralmente la faceva andare in subbuglio, dove si trovava? Inge la osservava e poi…..
”Credo che tu voglia sapere dove si trova lui……è in albergo o a questo punto credo sia con i suoi cavalli all’ippodromo, ha rimandato la partenza e io sono stata messa in libertà, vedi cara professoressa ho cosi approfittato per venire a trovare la tua amica del cuore come mi hai detto e devo dire che è una persona affascinante”.
Erano due donne affascinanti , belle e pulite, mentre lei era li ancora in ginocchio sporca di piscio. Le staccarono la catena e come prese da compassione nei suoi riguardi la portarono in bagno e la sistemarono sotto la doccia. Aprirono l’acqua e lei così ebbe un po’ di refrigerio, chiuse gli occhi e assaporò quel refrigerio…..Si riprese così lentamente e le sembrò di uscire quasi da un incubo anche se sapeva che un altro tipo di incubo di li a qualche ora sarebbe iniziato di nuovo. Ma essere venduta anzi , vendersi per ricevere in cambio cazzi e sborra l’attirava, non lo sapeva neanche lei e per questo per il suo cambiamento ne era affascinata . Ora li seduta nella cucina di Giulia con avanti a lei una tazza di caffè e chiese se lui fosse passato, a quella domanda la risposta di Giulia fu laconica
“ Tra mezzora, voleva vederti e devo dire che non sei poi male rispetto a prima non ti troverà stravolta come ti abbiamo visto noi”
Ne fu contenta, non voleva che lui la vedesse in quegli stati. Sapeva che avrebbe ancora fatto la puttana e sapeva che lui ne era a conoscenza, erano d’accordo per la notte ma per il giorno…questo proprio no. Era li in cucina con questi pensieri e si sentì chiamare, si alzò e si diresse in camera dove si trovavano le due donne …..erano distese sul letto, due regine, si sentì realmente una schiava e ….
”Dacci piacere vogliamo sentire la sua lingua”
Così si trovarono tutte e tre su quel letto, ma le due erano li tranquille mentre lei so doveva dar da fare. La sua lingua saettò sul ventre di Inge mentre la segretaria si perdeva in baci leggeri con la sua amica. Si sentiva una puttana, maschi e femmine per lei non c’era differenza, doveva eseguire solamente gli ordini…..la sua lingua così corse sulle grandi labbra, lentamente , la teneva per quanto potesse un po’ rigida, lavorava di punta poi via via sempre verso l’interno e verso il bottoncino, lo sentiva turgido, sentiva in bocca il sapore del ciprigno, si beava, mentre faceva tutto questo la sua mano corse verso le sue ninfe e si iniziò ad accarezzare, si stava eccitando anche lei, l’eccitazione saliva, rimbalzava nel suo corpo, il suo ventre si stava come riscaldando e l’orgasmo ormai era quasi imminente. Continuò imperterrita, sentì la mano della donna poggiarsi sulla sua testa e forzarla….
”Succhia cagna; tira fuori quella tua lingua bestia”.
La succhiò con cattiveria e la sentì vibrare….la stava facendo godere con la bocca. Il corpo si inarcò e allargò di più le gambe come per permetterle di entrare più a fondo….ci diede dentro anche con le dita , due dita in figa in un andirivieni veloce mentre la succhiava con dovizia, la donna urlò di piacere e il suo corpo finì ad arco come colpito da un attacco epilettico. Inge chiuse gli occhi e si rilasciò su quel letto come in trance mentre Giulia, tutta eccitata la prese per i capelli e ….
”Dammi piacere ora tocca a me, datti da fare……”
E lei , la sua bocca fu di nuovo all’opera solamente ora sul ventre della sua amica del cuore. Indugiò lentamente , scivolò su quel ventre di donna……..ormai fradicio dall’eccitazione data dalla situazione in cui si trovavano, aveva limonato un’ altra persona mentre la facevano godere e le sensazioni le erano state trasmesse ora voleva la sua parte. E la ebbe, de….M…..la professoressa, la sua compagna di università la violentò con la lingua e non paga della sua figa le forzò con le dita il buchetto scuro, la sua amica ebbe un brivido e ratrapì le gambe come per permettere a lei di entrare più a fondo e lei lo fece quasi a vendicarsi per tutto quello che le aveva fatto passare, il dito venne immediatamente sostituito dall’altro, anzi le entrarono dentro tutti e due e Giulia gridò di rabbia….
” Ancora puttana!! ancora datti da fare…..:”
Lei si dette da fare succhiandole avidamente il suo bottoncino. Erano li tutte e tre come perse e se la godevano quando…… Suonarono alla porta…era lui , ebbe un attimo di eccitazione, quasi automaticamente si ravviò i capelli con le mani, il cuore le batteva . Stava per entrare il suo padrone. Senza volere lo aveva nominato così nella sua mente . Andò ad aprire Inge che nel frattempo si era vestita, mentre la sua amica Giulia era ancora in camera e sarebbe uscita di li a poco, lei da buon oggetto era rimasta nuda, vestita esclusivamente del collare da schiava e dalle scarpe, quelle zeppe dal tacco altissimo. Eccolo li, dal sorriso ironico e da quegli occhi che la facevano squagliare, lo guardava, era eccitata; lui la osservava come il gatto guarda il topo prima di dargli la zampata….e le fece segno di avvicinarsi, c’era silenzio ora due donne e quell’uomo, e una delle due le si buttò in ginocchio davanti e le baciò la mano…..
”Sei una cagna perfetta sei perfetta niente da dire e sei anche un ottima puttana a quello che mi dicono, so che prenderai servizio questa sera.”
Lei era sempre in ginocchio e ascoltava, ma le altre due , perché nel frattempo era uscita anche Giulia …….
” Veramente prenderà servizio nel pomeriggio la facciamo battere vicino all’autostrada nella pineta”
Lui le guardò, quegli occhi ebbero un lampo e poi senza alcuna inflessione…
” A quanto sento i miei ordini non sono stati eseguiti, gli accordi non erano questi”
Piccolo, magro difronte a due donne leggermente più alte di lui, continuò implacabile “Prossimamente ci sarà una gara tra due pony Girls la perdente farà la puttana per una settimana, la cederò al magnaccia”
Giulia esplose ma fu incenerita da un occhiata e abbassò la testa…..
CONTINUA