La guardava con aria ironica mentre le ondate di piacere si susseguivano nel suo ventre. Quella donna ai suoi piedi ci sapeva fare . La lingua giocava con le sue ninfe alternando tocchi leggeri come un battito d’ali di farfalla a succhiotti sapienti sul suo bottoncino. Si trovava in un nirvana di sensi. Mai avrebbe pensato di farsi succhiare così, da un estetista. Le sensazioni si rincorrevano in lei, senza contare poi il dito della donna che lentamente si faceva strada nel suo buco scuro. Era come paralizzata da quelle sensazioni e poi l’estrema umiliazione di essere guardata da lui. Si vergognava e nello stesso tempo si esaltava: cagna in calore che godeva davanti al suo padrone. Era rossa in volto e non capiva se lo era per quella situazione perversa o per il piacere di quello che stava subendo…….tremava e di li a poco sentiva che le sarebbe esploso l’orgasmo. Poi la sua voce rivolgendosi alla ragazza…
“ Dovete pulirle l’intestino non voglio che una puttana così sporchi i cazzi dei clienti quando lo prenderà dietro”.
No, era troppo che cosa le volevano fare ancora? Sapeva di essere solo un oggetto e di li a poco nel bordello un buco da riempire per il puro piacere di maschi. Era combattuta, tremava, aveva paura….Vennero li in due, e in sua presenza le introdussero un tubo do gomma duro a forma di cazzo nell’intestino, non era niente avere il culo pieno , ma il sentirsi umiliata e di li a poco sapere che sarebbe stata riempita d’acqua la faceva sprofondare. L’acqua entrò gorgogliando in lei, ed ebbe la sensazione come di esplodere, dolore, umiliazione, li a gambe larghe collegata a quel tubo che le faceva entrare dentro di lei l’acqua, la sua pancia si gonfiava. Poi in lei scattò qualche cosa. Oscenamente aperta con un tubo che le entrava nel culo, portò le mani sulla pancia come per trattenerla, allargò allora di più le gambe per mostrarsi e fissandolo con gli occhi lucidi per le sensazioni che provava
” Ecco la tua cagna padrone guardala come si riduce per te. Ora è un buco”
Rimase colpito da quella frase e dandole del tu
“ Sento e vedo che stai superando le mie più rosee aspettative ti stai annullando in un perfetto animale da monta, un animale a cui piace essere anche guardato”
Lei ebbe un brivido a quelle parole era anche passato al tu, si sentiva come fiera per quello che le stava dicendo e subendo per lui. Ormai era al limite, simile a un otre ripieno , le tolsero tutto, il suo respiro era diventato affannoso e aveva dolori al ventre, lui però non le dette tregua, si piazzò tra le sue gambe e ……La inculò con violenza , lei si sentì come esplodere, ululò, pianse , venne , piacere solo piacere per quella situazione perversa . Con la pancia piena d’acqua e per giunta inculata , così nuda su quella specie di sedia ginecologica, era fuori di se . Godette anche lui, sentì il suo cazzo gonfiarsi, le vene pulsavano, poi il suo piacere si mescolò a tutto quello che le avevano introdotto e che aveva già in lei . Per un momento furono immobili. Lui era esausto e lei in quel momento si trovava come in un altro mondo, era di una felicità unica , dopo essersi accoppiata con un animale era scesa di un altro gradino nell’abbruttimento più totale alla ricerca dei suoi limiti di obbedienza , sapeva in cuor suo che avrebbe potuto rifiutare tutto, la parola se la ricordava ma era rimasta sepolta .Quindo lui si staccò fu come stappare un otre, un urlo di rabbia da parte sua e le uscì tutto quello che le avevano introdotto. Per la posizione, per tutto l’insieme di cose che aveva subito e che lei aveva accettato non era più la professoressa de…..M……ma era solo una cosa da riempire , tappare, stappare , far godere e dare piacere, era solo un buco , era diventata la schiava di herr……il suo giocattolo…… Lei non sapeva ma tutta quella scena era stata ripresa da una telecamera . Era li, sporca a tratti tremava quasi avesse una crisi isterica , l’aiutarono ad alzarsi mentre il suo ventre ancora si contraeva . Le diedero da bere una bibita corroborante che la fece subito sentire meglio . In quel momento avrebbe voluto andare a casa, finire quel gioco folle , gioco fatto di ordini e imposizioni che lei accettava di buon grado…….Non reagiva più , facessero di lei quello che volevano, sapeva del bordello e sapeva anche che molto probabilmente li in quella casa d’appuntamenti avrebbe incontrato suo marito. Ma le sue paure e il suo gusto della perversione per un momento rallentarono alle sue parole. Fu lui a parlare, lei era ancora nuda distesa su un lettino di massaggi mentre cercava di riaversi;
“ Questa sera come da accordi lei sarà una puttana , una delle tante nel bordello vicino all’albergo dove si trova suo marito, da quello che mi è stato riferito tra i clienti molto probabilmente ci sarà anche il suo compagno, ma non è mio stile mandare i matrimoni all’aria….e poi voi italiani con l’amore siete unici, ho potuto vedere in città il suo uomo, me lo ha mostrato la governante e siete una bella coppia, non sia mai che io mi metta in mezzo, per lei questa vacanza qui è un piccolo intermezzo nella monotonia della sua vita coniugale, poi deciderà lei…….”
Di quel discorso non capì niente ma sapeva che avrebbe fatto la puttana lo stesso e allora suo marito?
“Ora però si prepari, dobbiamo uscire la sua serata sta per incominciare ma prima di entrare in quella casa di piacere andiamo a bere qualche cosa……”
Uscirono in tre, la governante lui e lei e lei naturalmente era vestita da puttana, con il vestito che le debordava sulle natiche lasciando generosamente scoperta una porzione del suo culo e camminando inoltre si poteva avere la visione della sua V perfettamente depilata visibile con le grandi labbra in evidenza…si vergognava, ma ne andava fiera di essere in quegli stati, si ricordava di quando aveva passeggiato con la sua amica in quella località balneare e tutti si erano gustati il suo corpo così esposto, solamente c’era una differenza: li in Italia lo aveva fatto quasi di sua spontanea volontà, per il gusto del rischio e del gioco, gli ordini le arrivavano via computer e li a Francoforte su Reno era “ Obbligata” da quella persona che ormai era diventata il “padrone” e non da quelle mani che davano ordini…..Lui era li e aveva qualche cosa di mefistofelico era un verteufel e lei provava in tutto questo un gusto perverso. Sapeva che era bagnata, le sue ninfe gocciolavano e di li a poco era sicura che il suo interno delle cosce sarebbe risultato lucido. Entrati in un piccolo ristorante , fu guardata, soppesata e analizzata, li lui era conosciuto, lo si intuiva chiaramente ed anche la governante era riverita, l’unica persona che i camerieri non salutarono era lei, era in mezzo a loro….si sedettero ad un tavolo e per un momento lei ebbe paura che le mettessero il piatto a terra e lo dovesse lappare come una bestia, a casa alla villa l’avevano costretta e ne era terrorizzata, non bastava farla uscire vestita da puttana in pubblico ma costringerla ad essere anche un animale, poteva accettarlo tra le mura di una casa privata…….
”Vedo che ha un vestito magnifico” disse con aria satanica…
“ Non vorrei che se lo sporcasse si agganci il tovagliolo al collo ma prima si tolga il vestito, qui siamo tra amici e il personale del locale conosce i miei gusti”.
“ Nuda così, ma se entra gente mi vedranno completamente spogliata….. …”
“Oh no non è vero qui con me c’è solo una donna, la governante e lei è la nostra cagnetta, non esiste più la professoressa….de…..M……… “
A quelle parole abbassò la testa come colpita da uno schiaffo, la guardavano tutti, capivano che era vestita solo del tovagliolo e lei era completamente andata , ormai per tutte quelle cose dette e fatte, il piacere le era salito a mille e non sapeva se tutto era un sogno o realtà….non mangiò quasi niente , aveva un blocco allo stomaco, la paura dell’imprevisto ormai l’attanagliava. Prima di uscire al pagamento del conto, erano seduti tranquilli, il cameriere era ritornato con il resto e ……
”Mi sono accorto che non ha mangiato quasi niente, e per questa sera deve essere in forma, dia lei una mancia in natura al cameriere lo farà contento e lei prenderà qualcosa, esegua!”
Lei, M……rimase a bocca aperta, li in pubblico….il tavolo era leggermente d’angolo e il cameriere era li, un ragazzo giovane che non aveva occhi che per lei e si vedeva che era terribilmente eccitato.Si tolse il tivagliolo era come in trance, fu nuda, in piedi e poi si inginocchiò difronte al ragazzo , le sue mani corsero sulla patta dei pantaloni e la sbottonò, bottone dopo bottone, tirò fuori il cazzo del giovane e lo iniziò a segare lentamente, e poi con l’arte lasciva di una puttana se lo mise in bocca, lo iniziò a succhiare massaggiando le palle del ragazzo, lo aspirava , lo leccava, lo succhiava come un lecca lecca era persa attorno a quel cazzo, sentiva che si stava gonfiando e che di li a poco le avrebbe riempito la bocca di piacere, voleva berlo tutto, era diventata uno svuotatoio, ora presa nella parte, bramava quello sperma, voleva dimostrare al suo padrone come ci sapeva fare e che cosa si perdeva ….voleva in bocca il cazzo di lui e non di estranei, prese paura con questi pensieri, che cosa stava provando per quell’uomo che la maltrattava così ? Il giovane venne, rivoli di piacere le colarono ai lati delle sue labbra e andarono a rigare i suoi seni , le venne in mente la cera….ora era piacere e poi cosa altro………? Prese paura pensando con che cosa la potessero sporcare ed ebbe la visione di un cazzo che le pisciava addosso e lei ne gioiva……, o peggio altro.. Rivestì lei il cameriere , gli rimise il cazzo nei pantaloni e lo ringraziò per il piacere che le aveva dato, si , aveva goduto anche lei in quei frangenti , era rossa in volto.
“ Non serve che si vesta, il bordello è a pochi passi da qua ormai è sera e nessuno farà caso a una passante nuda per la strada e poi lei è ormai una puttana e deve entrare nella parte”.
Nuda per la strada, come la più infima delle prostitute, pronta ad adescare i clienti, già senza vestiti, pronta all’uso solo un buco da riempire, lui la fece camminare avanti si voleva gustare l’umiliazione della professoressa , i fari delle auto la illuminavano e i passanti non la quasi degnavano di uno sguardo era come in trance, non sapeva neanche chi più fosse, forse questo sarebbe stato il suo futuro, solo un corpo da destinare al piacere, neanche il suo ma a quello di estranei, lei era solo un mezzo per soddisfare, una bambola di gomma da riempire, barcollava su quei tacchi vertiginosi, una macchina accostò e dal finestrino si sentì chiedere il prezzo…wievile geld ? non capiva si guardò attorno con aria smarrita, lui intervenne, “E’ la pubblicità del bordello qui vicino è una delle nuove arrivate e la merce va esposta” dalla macchina allungarono le mani e fu palpata, sentì quelle dita adunche che la soppesavano e cercavano di entrare nei suoi buchi, si tirò indietro, spaventata, in mezzo al brusio della gente in quel caos, confusione, i passanti ora si erano fermati e si era formato un capannello, per quella strada c’erano puttane ma non sempre si vedevano girare nude…e in mezzo quella gente incrociò lo sguardo di suo marito, fu un attimo i loro occhi si incontrarono, herr……intuì e la prese a braccio, parlando forte in tedesco la condusse via….Fu così che velocemente entrarono nel bordello, infilarono una vicolo laterale e da li la porta di servizio,ma prima di varcare quella porta fu la richiesta.
“Se la sente?”
Lei era come eccitata, era drogata di sesso e piacere per tutto quello che le stava succedendo, voleva andare in fondo e nello stesso tempo voleva fuggire, disse di si ma a una condizione…mi sto riducendo a puttana, ma prima di varcare quella soglia, devo succhiare il cazzo del mio padrone…ti prego, qui, se vuoi chiavami! Entro nel bordello per fare la puttana, per provare ma lo faccio per te , ti ho dentro di me mi sei entrato nel mio intimo, in testa….Lui si mise a ridere, “sembra una dichiarazione d’amore….fai pure sei una bella donna e ti stai trasformando in ciò che voglio, meriti un premio” si accucciò li davanti a lui in quel vicolo, nuda, vestita solo delle scarpe e del collarino, gli aprì la patta dei pantaloni e per l’ennesima volta nel giro di neanche di mezz’ora succhiava un altro cazzo, la sua mano libera corse sulla sua V e iniziò ad accarezzarla mentre lappava quel cazzo, lo voleva aspirare lo voleva portare a un livello di passione folle, voleva il suo piacere, in bocca e nel suo corpo, lo bramava. Lui assaporava le sue labbra e quando fu al limite,la staccò da lui, la girò e la prese da dietro schiacciandola contro il muro, fu dentro di lei e la chiavò con rabbia, il suo piacere la invase e si sentì piena, il cazzo lo aveva piantato in profondità, venne il piacere anche per lei, godeva e si vide come dal di fuori al rallentatore: nuda, li nel vicolo si era accucciata in bilico sui tacchi, il suo culo spiccava in quella posizione vista la sua schiena eretta….. gli aveva fatto un pompino masturbandolo furiosamente, e poi si era fatta prendere da dietro, schiacciata contro il muro, aveva sentito le asperità dell’intonaco sui suoi seni. Come nel suo sogno, l’ultima delle puttane che non ha neanche i soldi per pagarsi una camera, nuda li contro il muro in un sordido vicolo dietro l’entrata di un bordello, odore di piscio e di birra e mentre ciò accadeva un tossico perso si godeva la scena. Immobili si riebbero lentamente: la governante le diede un fazzoletto per pulirsi, lo fece, nuda, allargò le gambe e si passò in mezzo la salvietta, poi sporca di sperma la gettò li in una pozzanghera. Entrarono da dietro e andarono dal proprietario, una guardia del corpo fece loro strada e finalmente furono dentro nell’ufficio, una stanza spoglia, poster di donne che avevano tenuto spettacoli in quel locale, una scrivania e dietro un biondo slavato magro come un’acciuga quasi emaciato……Vi aspettavo Herr…..vedo che mi avete portato una vostra amica , a che devo questa visita? “ Sarà una tua puttana, le farai provare il cavalletto, mettila in offerta è un buco formidabile ci gode nell’umiliarsi, alla fine le darai la sua quota in mia presenza si deve sentire puttana. Prima di essere portata sul cavalletto il biondino la volle soppesare, fu palpata e infilandole un dito nel culo…
”Vedo che lo ha usato di recente, meglio per lei, le farà meno male”.
Non era neanche una cosa ma proprio un animale in vendita. Fu presa in consegna da due donne, fu spinta in uno spogliatoio, non capiva era già nuda , era pronta all’uso , ma non fu così aveva sentito il termine il cavalletto, tirarono fuori una tuta di latex e la dovette indossare: era come una seconda pelle la copriva completamente, i seni erano compressi e all’altezza del suo petto solo luna leggera bombatura , ma il ventre no, figa e culo erano incorniciati da quella nera pelle lucida e il biancore delle sue ninfe spiccava. Le misero del lucido sulle sue grandi labbra e il bottoncino, li, l’altra donna strofinò a fondo e lei ne sentì come una scossa, fu la volta del capuccio che le bloccò quasi la testa , ma poi ecco un bavaglio, un bavaglio speciale che l’obbligava a tenere la bocca aperta ; al centro del bavaglio un buco perfettamente rotondo, l’esatta misura per poter infilare un cazzo……solo i suoi occhi erano visibili. La fecero guardarsi allo specchio, era come se fosse un animale di un altro pianeta, ventre culo e bocca, i suoi tre buchi a disposizione di chiunque avesse voluto, l’unica cosa dovevano pagare, quasi come una gettoniera , si infila il cazzo, si gode e poi aggiustandosi i pantaloni si cambia stanza e si va dalle puttane vere dove passare la serata e divertirsi, lei era “ l’aperitivo” lo stuzzichino della casa. La donna offerta , non poteva ne parlare ne muoversi, poteva solo prendere i cazzi, dove? In culo, in figa e in bocca…e chi avesse indovinato il numero delle persone che si fossero scaricate nei suoi buchi avrebbe avuto una serata gratis con una puttana di sua scelta , ma con lo svuotatoio no. Era li in piedi che si guardava allo specchio, c’era anche lui che l’osservava,
“ Contenta? Sta per diventare un buco, alla fine della serata la verrò a prendere, ora assaggerà che cosa è il cavalletto”
Fi portata in una stanza dal pavimento bianco foderata di specchi, al centro sotto una luce fortissima c’era un trespolo con sopra in asse imbottita. , le due donne l’accompagnarono e la fecero distendere sulla pancia, l’asse ara leggermente corta così che il sui ventre e la faccia sporgessero; poi la fissarono, ora non poteva più muoversi era li offerta e non le rimaneva altro che aspettare i clienti, aveva solo gli occhi visibili , sotto il cavalletto appoggiati su un mobiletto dei vibratori di varie misure, li guardò con terrore. È per il divertimento, quando i cazzi non funzionano più sarà forzata con questi , non preoccuparti le disse una puttana della casa in uno stentato italiano……..
”Quello che vedeva nei suoi sogni più turpi si sta avverando”
Era un oggetto e niente altro , sentiva le contrazioni del suo ventre e il piacere dato dall’abbruttimento le stava montando come un mare in tempesta, non le rimaneva che aspettare e di li a poco sarebbe stata usata, sapeva che poteva solo mugolare e prendere cazzi…… E venne il momento, i clienti del bordello iniziarono a entrare in quella stanza, fu palpata, sentì dita estranee che la forzavano e si divertivano con i suoi buchi, e poi fu la volta dei cazzi, chi in culo, chi in figa, chi nella sua bocca…li sentiva gonfiarsi esplodere di piacere nel suo corpo…il piacere raggiunse anche lei stava impazzendo, le sensazioni si susseguivano in maniera ininterrotta, di solito erano singoli, chi nudo perché voleva provare qualche cosa di nuovo chi vestito che si tirava giù i pantaloni e la forzava, dalla sua bocca forzata dal bavaglio colava la sborra dei clienti, quella che non riusciva ad inghiottire e a terra davanti al cavalletto si vedeva già una piccola pozzanghera, non riusciva a tenere lea testa ritta e chi voleva godere nella sua bocca la doveva tirare e forzare, era come se il suo collo fosse disarticolato, il cazzo le arrivava fino in fondo e in certi momenti le veniva quasi da vomitare, sentiva il getto di piacere esplodere nella sua gola, cercava il più possibile di inghiottire ma era troppo e le persone si susseguivano poi ad un certo punto sentì delle risate e una voce a lei conosciuta, erano gli Italiani e tra loro distinse chiaramente suo marito, entrarono nella stanza tutti e tre, accompagnati da una puttana della casa, una donna sui vent’anni, la classica tedesca piuttosto robusta con due tette da far paura, era semi svestita, ovvero portava solo le autoreggenti ed era abbracciata a suo marito , gli altri due erano chiaramente brilli…..la femmina bisbigliò qualche cosa nell’orecchio del marito, vide chiaramente che poi lo slinguava e lui ad alta voce….
”State attenti come parlate il buco qui davanti a noi e di origine italiana e conosce la nostra lingua” Non aveva finito di dire queste parole che sentì un cazzo forzarle la figa con un affondo formidabile, la pistonavano egregiamente e lei ormai era lubrificata al massimo, aveva già provato una ventina di cazzi in quel buco, poi fu la volta dell’altro che la prese nel culo, sentiva le mani dell’uomo sui suoi fianchi e poi il cazzo farsi strada nel suo intestino…la rosetta scura le bruciava ma il piacere dell’abbiezzione era superiore a tutto e il piacere la stava raggiungendo, i due poi cambiarono buco e il loro divertimento continuò, la stuzzicavano e l’allargavano con le dita. Suo marito abbracciato alla prostituta che li aveva accompagnati nella stanza si gustava la scena. I due si pomiciavano alla grande e lui la palpava……… poi si diresse verso di lei con la donna,
“ Non so se mi tira ma vorrei farmi fare un pompino da questa troia, fammelo diventare duro cosi’ Che lo possa infilare nella maschera, sono sicuro che una volta in bocca ci sa fare e mi farà esplodere di piacere…..
CONTINUA